Ogni tanto ci penso,
che faccio la commessa nel mio negozio di abbigliamento,
che ci passo grande parte della giornata nel mio negozio,
ma la moda non è la sola vita che ho.
E’ comunque una forma di vita.
Ho la quasi certezza che vivere alla moda sia stato un lusso che ci siamo concessi tutti dal dopo guerra a oggi. Come storditi dal progresso e da messaggi pubblicitari soprattutto in Tv, ripetitivi, martellanti, sonori e convincenti, e da notizie incalzanti anche su vizi e virtù dei personaggi famosi inseguiti e resi celebri dai fotografi di moda che con grande competenza li hanno immortalati in scatti dai ritocchi perfetti, e poi magari derisi e stroncati se sorpresi per strada in atteggiamenti di normale vita quotidiana, magari di corsa o a spasso in tuta con il cane al guinzaglio, e noi come storditi, dicevo, da queste immagini, abbiamo solo saputo imitare. Noi persone di quartiere, abitanti di cittadine di provincia, alle prese con la vita e il lavoro che non è sempre e solo quello di commessa o segretaria, di avvocato o ragioniere, ma anche di salumiere, infermiere, lavoratore in una fabbrica, portiere di uno stabile ( quelli di calcio sono un’altra storia di vergognosi compensi ), aiutante domestica e operatore ecologico, noi semplici, ci siamo lasciati incantare e suggestionare dal falso modo di vivere di certi personaggi raccontati in false trasmissioni televisive o stupidi giornali di pettegolezzi. E ci siamo impegnati a inseguire e emulare questi falsi miti. Abbiamo voluto copiare il loro finto stile di vita, il loro lavoro, il loro trucco, le loro case, i loro viaggi, i loro gusti e la loro immagine. Che noia. E che tempo sprecato a inseguire falsità. Abbiamo creduto che questo fosse il benessere, la vita vera, bella, interessante, provocante, avventurosa. Ma è la vita degli altri. E la crisi che stiamo vivendo ce lo sta ricordando.
RIPRENDIAMOCI NOI STESSI E I DESIDERI POSSIBILI
Rivolgiamo le nostre energie nella direzione giusta,
mettiamo più gioia nella “nostra” vita e più talento nel lavoro.
E’ DI MODA LA RINASCITA
Noi dobbiamo essere la generazione “comeback”, ritornare grandi.
Quelli che dopo una sconfitta ritornano di nuovo in pista.
PENSIERO POSITIVO n.1:
Noi donne del terzo millennio saremo la prima generazione dopo i sessanta a rimanere donne a lungo e belle.
Non li ho ancora, ma tra un pò…
Con qualche ritocco? Io no, ma se il soffitto sta crollando tu non lo aggiusteresti?
PENSIERO POSITIVO n.2:
Basta volerlo e possiamo trasformare lo scenario quotidiano della vita in straordinario e romanzesco.
Fare le piccole e solite cose ma in maniera nuova
Io amo cambiare di posto i mobili e dedicare frasi a ogni occasione
Ma anche un nuovo taglio di capelli, un cappotto vintage, apparecchiare la tavola con un nuovo sottopiatto, leggere una poesia in più,
uscire a passeggio anche se piove e guardare la tua città con occhi nuovi, provare nuove ricette…
PENSIERO POSITIVO n.3:
” Eppure malgrado il poco io riesco ancora ad essere felice “.
Ma io ho Filippo, il mio nipotino, non è poco lo so bene.
E ho anche loro, le donne della mia vita, Danila e Anna Laura.
Circondatevi di persone positive, anche questo fa bene e sconfigge la crisi.
Teresa d. Buon fine settimana