Cava, 01 maggio 2015
EXPO,
non si parla d’altro.
E’ la scintilla che dovrebbe riaccendere la speranza. Quella della ripresa economica soprattutto.
Speriamo!
Nei giorni scorsi sono stata a Milano e ho percorso spesso la A4 verso Torino passando per Rho e vicinissimo e alla zona Expo.
Devo dire che non mi ha fatto una buona impressione vedere l’enorme cantiere aperto con accumuli di detriti e terra scavata.
“Sono troppo in ritardo” pensavo. E via con le critiche…
Ma lo scorso martedi, di sera, con le luci accese, mi si è aperto allo sguardo uno scenario bellissimo.
Padiglioni imponenti, varietà di stile, tanto verde.
Non so se daremo al mondo una buona impressione, se riusciremo a parlare di cibo in maniera costruttiva, se puntiamo davvero a nutrire il pianeta e non solo le solite pance, ma lo voglio sperare. Intanto vedere il mondo rappresentato in uno spazio limitato, tutti così vicini e così diversi, tutti a mostrare il meglio del proprio paese, da un senso di fratellanza e di pace. Anche se la diffusione delle notizie e delle immagini attraverso i tanti mezzi di comunicazione ci tiene meglio informati di un tempo, credo che visitare i vari padiglioni e vedere dal vero persone e cose di altri paesi, udire la lingua, assaggiare pietanze, visto che il tema di questa esposizione universale è il cibo, sia un’esperienza unica.
Il mio unico Expo è stato a Siviglia nel 1992. Si parlava di tecnologia e scoperte. Rimasi affascinata.
Voi ci andate?
Teresa d. – Perdonate la mia lunga assenza dal sito. – Motivi di lavoro e di famiglia. Giustificata?