Cava dè Tirreni, 22 gennaio 2020
UNO SGUARDO ALL’UOMO IN PASSERELLA ANDATO IN SCENA A MILANO
DAL 10 AL 14 GENNAIO
GLI STILISTI HANNO PRESENTATO LE COLLEZIONI PER L’AUTUNNO INVERNO 2020/2021
E’ l’appuntamento internazionale per le novità del pret-a-porter maschile.
Sono stati cinque giorni pieni, blindati fin dall’apertura con Ermenegildo Zegna e Dsquared2 fino alla sfilata di Gucci che ha chiuso le danze martedì 14. In mezzo ci sono stati Marni, Ferragamo, Prada, N.21, Armani, Msgm e altri. In tutto 77 collezioni tra sfilate, eventi e installazioni. Ognuno nel suo luogo ideale, da quelli istituzionali come il teatro di Armani, la Fondazione di Prada o lo spazio di Fendi, a quelli artistici come la Rotonda della Besana scelta da Ferragamo, ai luoghi insoliti come una fonderia per Ermenegildo Zegna, o emozionanti come l’ex Fiera campionaria dove ha sfilato Gucci, tutti hanno portato lo spettacolo della moda in passerella e in strada. Come sempre la città si anima, la moda si respira nell’aria fin dai giorni prima con la presenza massiccia in città di giovani avvenenti, armati di book fotografico, cuffiette e jeans sdrucito d’ordinanza. Sono i modelli o aspiranti tali che si muovono da una sfilata all’altra. Sfilano in strada i massimi esponenti dell’eleganza maschile, da Johannes Huebl (è un modello tedesco), a Eric Underwood (è un ex ballerino), avvolti in cappotti sartoriali, ampi pantaloni sborsanti, blazer doppiopetto, sdrammatizzati grazie ad accessori “per comodità”, utilitaristici per meglio dire, e accenti di colore e pezzi sportivi. Le strade della capitale della moda italiana dettano le tendenze che verranno: maglieria, borse per lui e stivali biker dominano i look street style, ancora prima di finire sulle passerelle delle collezioni uomo A/I 2020/2021. Importante novità è stato l’accordo tra Camera Moda italiana e il British Fashion Council, un tandem Milano-Londra che ha permesso presenze di marchi british come Stella McCartney e Alexander McQueen in calendario con due presentazioni. L’inedito accordo si è rafforzato anche con una buona presenza di talenti della London show Rooms, che hanno occupato lo Spazio Savona 56 con le collezioni di 10 designer emergenti inglesi e 5 italiani. Ospitalità e attenzione quindi, anche per gli aspiranti giovani stilisti che vogliono farsi largo nel mondo scintillante della moda.
Vip (?) alle sfilate milanesi. Lo leggo da giornali, io non li conosco.
Johannes Huebl – tra i meglio abbigliati.
Ho dato un’occhiata veloce alle foto delle sfilate, come da anni l’uomo che veste in passerella è un pò irriverente, ma stavolta nessuna manifestazione teatrale e nessuna mascherata, a vincere il prossimo inverno potrebbe essere un’informale ricercatezza, abiti, maglie e cappotti sono ampi e raffinati, i pantaloni un po’ meno, tranne i cargo, e mantengono una linea asciutta e affusolata. Abiti indossati con camicia di jeans e accessori sportivi, abbinamenti che appaiono naturali e comodi. Direi di aver visto un classico anticonformista dove sartorialità e casualwear si fondono grazie all’arte del vestire con pezzi sovrapposti che gli uomini di Milano sembrano imparare sempre di più. Chissà gli altri…
PROSSIMO APPUNTAMENTO A BREVE
CON LA MILANO MODA DONNA IN PROGRAMMA A FEBBRAIO
DAL 18 AL 24
Teresa d. – Evviva le linee ampie a volontà. E’ una moda che amo…