Milano, 11 aprile 2020 – Sabato santo.
MA APRILE E’ TORNATO E IL SOLE INVITA A SPERARE
E DOMANI E’ PASQUA!
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I nostri eroi!
IL NEMICO INVISIBILE E’ UN VIRUS CHE MINACCIA L’UMANITÀ.
(TUTTO E’ INIZIATO IN CINA, INTORNO AI PRIMI DI GENNAIO, MA POI SI SAPRÀ CHE IN REALTÀ MOLTO PRIMA).
IL CIGNO NERO-L’IMPREVEDIBILE-QUELLO CHE NON TI ASPETTI
PER ME, MA PER MOLTI DI NOI, E’ UNA COSTANTE CON CUI FARE I CONTI, CON CUI CONVIVERE.
E INTANTO CHE ASCIUGAVO LACRIME E’ SCATTATA L’EMERGENZA
Come in una guerra mondiale ci uniamo a tutte le nazioni del mondo tenendo lo stesso comportamento, c’è un’emergenza, ci impongono l’isolamento, il sacrificio di stare su un divano, ma io non ho mai amato i confini di un divano, mi devo adeguare, e resto a casa, a sorbire il miscuglio televisivo di cifre sciorinate ogni giorno, dei morti, dei contagiati, dei salvati, della questione economica e la questione sociale. Perché ci sono quelli che abitano in pochi metri quadri, e le famiglie numerose… e chi lavora senza essere assunto… e gli anziani soli… Sono tante le urgenze da risolvere. Per me casa è la cornice ideale per la mia agonia, con dignità e furore custodisco il rumore dell’anima. Mi sono creata un mondo dove il tempo è scandito dalla voglia di cose da fare, ma senza urgenza, solo i bisogni di Filippo, il mio nipotino, hanno una regola precisa. Poi siamo qui, insieme, a riscoprire la lentezza dei gesti, il valore personale del tempo. La casa diventa anche il nostro spazio esterno, il balcone con il sole diventa spiaggia attrezzata, e dal balcone vediamo i palazzi in fila, il prato sotto casa che chiama i bambini, gli alberi che fanno ombra alle panchine vuote, le auto in sosta, i negozi chiusi, strade deserte, monumenti che sembrano cercare occhi. La vita nelle case e sui balconi mi sembra un grido al cielo e un saluto agli eroi che salvano vite, quelli che anche per iscriversi all’università e seguire le loro aspirazioni devono rispettare il numero chiuso, e per poter poi lavorare la mano di dio, quelli che oggi vengono invocati mentre ieri erano scarsi nelle corsie perché i tagli alla sanità sono urgenti, e agli infermieri, che adesso servono come il pane ma ieri per essere assunti dovevano aspettare concorsi decennali, sbagliati, annullati, affollati. Oggi sono gli eroi della prima linea, mandati in guerra senza adeguate protezioni, perché non si è previsto per tempo di fare scorte di materiale antinfortunistico, antivirale e a norma, in uno stato di sprechi e di poca lungimiranza. Polemiche? No, sono troppi decenni che assistiamo a una gestione dello stato confusa, attanagliata da una burocrazia insopportabile, da incompetenza di chi vi è preposto.
Teresa d. – Ma quanto dura la lotta tra il buio e la luce???