Cava dè Tirreni, 01 marzo 2021
MARZO CON SANREMO-GIORNATA DELLA DONNA-PRIMAVERA-DOMENICA ELLE PALME
E nel mezzo i giorni di ognuno,
quelli giusti e quelli sbagliati.
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Il Festival della canzone italiana che da anni ci accomuna nelle serate spettacolo in tv, inizia domani, 02 di marzo.
ED E’ GIA’ NELLA STORIA
E’ nella storia perchè noi tutti ci auguriamo che sia l’unico a svolgersi, causa Covid, senza pubblico all’Ariston.
( E che brivido pensare al “Fai rumore” di Diodato. )
Dopo la speranza Draghi,
a un anno circa dalla pandemia, abbiamo adesso la speranza Sanremo.
Ci aiuteranno a credere nella rinascita economica e morale?
VOGLIO CREDERE DI SI.
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Questo è pure il periodo della Quaresima, un lutto dove la vita, anzi, l’essenza della vita, è imposta come unica soluzione del vivere. La chiesa ci vuole essenziali, rinunciatari, meditativi come Gesù nel deserto in quei quaranta giorni in cui si ritirò dalla vita pubblica. Come ora l’uomo del Covid, cioè noi tutti adesso, caduti come in un grottesco mondo, rassegnati a vivere di promesse e belle intenzioni accontentandoci di un paese ridotto a pezze colorate dove non possiamo più vivere i piaceri della vita. Proprio una lunga Quaresima questo virus. Quella cattolica quest’anno finirà il 28 di marzo, il Covid vuole ancora giorni prima di sparire.
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Certi giorni
Ho avuto giorni
che parevano sbagliati
nulla ho finito
o non ho cominciato,
giorni senza sogni precisi
senza intenzioni, confusi,
giorni sotto attacco e non mi sono difesa
giorni amari, feriti,
giorni di addii, freddi pure sotto il sole di luglio,
giorni in cui vivevo e basta
e giorni in cui non ho avuto paura
a dire ancora “ti amo”,
giorni per ricominciare.
Certi giorni ero foglia
se tu eri albero.
Teresa d.
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Teresa d. – La musica e lo spettacolo sono una promessa ogni anno a Sanremo, saranno terapia benefica in questo buio della vita.
Domenica 07 marzo 2021
Ho visto il festival di Sanremo, tutte le sere, fino alla fine. Sul divano di casa, impianto audio con ottima acustica, sul tavolino un vassoio con cioccolato fondente, sorseggiando rhum. Solo la serata di venerdì l’ho diviso con Propaganda live, (e il cioccolato e il rhum). E’ stato stancante, e mi svegliavo stordita, non bevo rhum tutte le sere, anzi, non lo facevo da anni. Ma sono stata bene in compagnia di veri professionisti dello spettacolo. Mi è piaciuto tutto, o quasi, dalla scenografia spaziale con le sue tante, forse troppe, luci, all’orchestra, i conduttori, gli ospiti, i varietà, i temi sociali affrontati, l’elogio del bacio, che la mascherina frena, e poi l’invito a indossala, certo, una contraddizione, ma in tempo di pandemia è così, e poi le gag, perchè la vera medicina per gli affanni è anche l’ironia. “Ma, Fiorello, quella iettatura al prossimo conduttore del Festival te la dovevi risparmiare”! Brutto scivolone di stile il tuo. Come la sterile lezione sulle donne della Palombelli, mi è sembrato più un elogio a sè stessa, alla sua capacità di emergere, certo ha elencato anche degli incontri giusti al momento giusto ma erano anni fiorenti, si, anche di piombo, ma si aveva la sensazione che tutto pareva possibile, e che bastava un’oncia di coraggio (si, ad avercelo sempre…), per… E poi, non tutti i cantanti e le canzoni mi sono piaciuti, come è normale che sia. Qualcuno urlava, qualche altro sussurrava, certi graffiavano. Ma poi perché presentarli come big se nessuno, o pochi, li conoscono? E che fine ha fatto lo stile, soprattutto quello delle acconciature? Nonostante seguo le passerelle della moda e conosco i suggerimenti in fatto di look e quindi ho già visto i tessuti damascati e luminosi, proposti anche per l’uomo, come anche le fantasie di giacche e camicie, ma credevo che di sera su un palcoscenico di una sala dove ci si esibisce per una gara canora che viene trasmessa in mondovisione, il meglio addosso dovesse essere un abito da serata di gala e non i pantaloni bermuda o le frange texane, i tessuti jeans e la finta pelle, per non dire dei capelli che su alcuni parevano nemmeno lavati e sulla testa di alcune donne dei raccolti da mattinata di mare per quelle un po’ sciatte. E’ stato evidente però, che in fatto di moda capelli, ho notato che per le donne è sempre in voga il taglio dritto, il carrè sulle spalle o come lo vogliamo chiamare. Ed è un taglio che ho sempre amato, ma credetemi, quando lo chiedevo ai parrucchieri, (si ne ho cambiati parecchi fino a una decina di anni addietro, poi è arrivato Tony, con la sua proverbiale accogienza e competenza, ma soprattutto con il suo salone proprio dietro l’angolo di casa e…), dicevo che quando chiedevo il taglio dritto, pochi erano disposti a eseguire e basta, tutti mi parlavano dei tagli alla moda. Tranne Tony, al quale dissi subito che io di solito faccio le cose che mi piaccionoio, e che essendo riccia non amo lo sfilzato, ma soprattutto non amo lo sfilacciato alle punte. Ma torniamo al Festival. Elegantissimo Amadeus e gli ospiti tutti. Fiorello nel suo look mi ha ricordato la Sicilia e i pantaloni da uomo anni 50 saranno un grande ritorno. Il calciatore, statuario e simpatico, la modella stupenda, l’attrice della prima serata super brava. Insomma, sono felice che il virus e le poltrone senza culi dell’Ariston non hanno impedito allo show di poter essere per qualche serata accanto a un’Italia profondamente ferita, triste e distante, portando nelle case la leggerezza di una musica innovativa, ricca di contaminazioni sonore, come la musica classica e quella orientale. Mi ha stupito anche la classifica finale, soprattutto i vincitori, i Maneskin, che fin dalla prima serata mi sono sembrati fuori luogo in una gara canora come quella del Festival di Sanremo, che ho sempre percepito come un luogo conservatore della melodia italiana, e invece… Il messaggio più grande del Sanremo 2021 pare sia quello che i giovani abbiano molto da dire (però non ho letto i testi delle canzoni), e che vogliono riprendersi la scena. E nonostante il silenzio innaturale delle città, sono certa che faranno rumore.